Non ho mai lavorato un giorno in vita mia;
è stato sempre un divertimento.
Thomas Edison
Passiamo in media 8 ore al giorno a lavorare. Hai mai pensato a quanto sarebbe straordinario poter trascorrere tutto questo tempo facendo qualcosa che ti piace davvero? Osserva la maggior parte delle persone mentre lavorano: alla posta, in banca, nei negozi e in ufficio. Vedrai persone spente, scoraggiate, demotivate, che lavorano soltanto per ricevere uno stipendio a fine mese, senza un percorso di vita o traguardi da raggiungere… E’ un panorama deprimente, come se si spegnessero alle nove per poi rinascere soltanto alle 18.
Alla lunga, passando gran parte della giornata impegnati in una routine sgradevole, questi sentimenti di malcontento, frustrazione e demotivazione s’impregnano nella personalità del lavoratore, instaurando così un circolo vizioso dal quale può uscire solo cambiando il modo in cui si occupano le proprie giornate, ovvero, cambiando lavoro o l’atteggiamento con cui lo si affronta.
Sono innumerevoli i casi di depressione o gravi problemi di salute che vengono somatizzati dalla costante tristezza e della rassegnazione a fare qualcosa che non piace, o dall’essere trattati male dal capo, o non lavorare in condizioni dignitose, o ancora dal non vedersi riconosciuto né valorizzato quanto per le sue potenzialità. Molti impieghi obbligano le persone a mentire e a ingannare per raggiungere i risultati che quel lavoro richiede, causando un conflitto interno che si ripercuote nella salute e nella vita personale. Molti si accontentano e alla fine si arrendono all’idea che il lavoro sia un sacrificio, un obbligo che tutti dobbiamo sopportare per tutta la vita con lo scopo di pagare le bollette. Eppure ci sono lavori che rappresentano un’opportunità di crescita personale contribuendo a rendere felici, realizzati e con una aumentata qualità di vita.
Fai un semplice conto matematico: moltiplica il numero delle ore che lavori al giorno per il numero dei giorni che lavori al mese e dopo moltiplica questo valore per 11, partendo dal presupposto che hai un mese intero di ferie all’anno. Adesso moltiplica per il numero di anni che ti mancano alla pensione. Osserva quanto tempo della tua vita (gli anni migliori) andrà irrimediabilmente perso per lavorare su qualcosa che non ti piace, pensa a quanto tempo vitale sprecato… delle 24 ore di cui è composto un giorno, se si escludono le ore di sonno, quelle in cui si mangia e ci si sposta da un luogo al’altro, la maggior parte viene quasi interamente dedicata al lavoro.
Soltanto un piccolo spazio è riservato agli hobby e alla vita privata, che risulta seriamente compromessa quando si ritorna dal lavoro stanchi, stressati ed infelici. Considera che passi più tempo con il tuo capo e con i tuoi colleghi che con il tuo partner. Tutti siamo molto selettivi (o dovremmo esserlo) con il nostro partner e con gli amici, ma quanti di noi possono concedersi il lusso di scegliere le persone con cui lavorare e trascorrere intere giornate convivendo con loro?
La maggior parte dei lavoratori passa ogni giorno a contare le ore che li separa dall’orario di uscita dal lavoro, come se la vita ricominciasse alle 18.00. Trascorrono la settimana in attesa di arrivare al venerdì sera, vivendo pienamente solo 2 giorni alla settimana. Generalmente queste persone la domenica sera sono già tristi, perché li aspetta un’altra settimana interminabile, uguale a tutte le altre…
Pensa a come sarebbe bello se ci si riuscisse a divertire durante il lavoro, pur lavorando sempre in maniera professionale. Immagina come cambierebbe la tua vita se passassi tutto il tuo tempo lavorando con il piacere di impegnarti in qualcosa che ami. Giungere alla fine della giornata con la soddisfazione di aver fatto qualcosa di utile, produttivo e creativo. Volgere lo sguardo ad un anno di lavoro trascorso e provare un senso di realizzazione per aver migliorato la vita ad altre persone, oltre che la propria, facendo un percorso di sviluppo personale e professionale. Pensa quanto sarebbe diverso svegliarsi un lunedì mattina pensando alla bella settimana di lavoro che ti aspetta.
Non arrenderti se non hai ancora le capacità di cui hai bisogno per il lavoro che vorresti svolgere, l’importante è che fai quello che ti scorre nelle vene, le competenze si imparano e si allenano. Quando ti dedichi ad un mestiere con passione, ci metti un tale impegno che il tuo potenziale si evolve ad un livello superiore, finché diventi un esperto in quello che ami.
Per affrontare la sfida di svolgere il lavoro che ti scorre nelle vene, è importante pensare fuori dagli schemi, solo così riuscirai a trovare le grandi opportunità. Invece di lamentarti di un panorama economico deprimente, fai qualcosa per cambiare il mondo, cerca dove manca qualcosa nel mercato, un’idea innovativa che possa portare un miglioramento nella vita delle persone. Crea qualcosa di nuovo, sii quello che apre le porte delle opportunità agli altri, non più quello che vede le porte chiudersi davanti.
Il mondo di lavoro è cambiato completamente negli ultimi decenni, dunque cancella i condizionamenti sociali di una realtà professionale che non c’è più. Togli i paraocchi, usa la tua creatività e sii quello che aggiunge valore al mondo, innova invece di essere un altro pecorone che segue la stessa strada che fanno tutti gli altri, per poi lamentarsi che non c’è lavoro per tutti…
Cerca, tra le tue passioni, qualcosa di inesplorato, per poter vincere facendo quello che ami. Non trovare scuse puntando il dito alle altre persone, alla crisi, ai politici o al paese, tocca a te di avere successo ed essere felice!