Chiunque può arrendersi,
è la cosa più semplice del mondo.
Ma resistere quando tutti gli altri si aspettano
di vederti cadere a pezzi, questa è la vera forza.
C. Bradford
Nell’ottobre del 2010, mentre passavo con il motorino un semaforo verde in Via Panama, una macchina attraversa l’incrocio ad alta velocità con il semaforo rosso... mi ricordo solo di svegliarmi al Policlinico con due gambe distrutte e dolori insopportabili. Tante ossa fratturate, altre polverizzate, nelle due gambe.
Le previsioni dei medici erano davvero catastrofiche, secondo loro non avrei potuto più svolgere il mio mestiere, dato che il mio principale strumento di lavoro è il corpo. Il ginocchio sinistro, rimasto schiacciato, non mi avrebbe mai permesso una flessione oltre i 90°. Invece di entrare in autocommiserazione, lamentarmi del traffico pericoloso a Roma, della persona che non si è neanche fermata per soccorrermi mentre ero inconscio in mezzo ad un incrocio ed è scappata, ho deciso di approfittare i mesi su una sedia a rotelle per scrivere un libro ed ho affrontato quel periodo di dolore come una sfida, la maggiore che la vita mi abbia mai presentato.
Nonostante tutti mi davano per spacciato e l’impossibilità funzionale delle gambe prevista dai medici, con tanta determinazione, visualizzazione, esercizi adeguati e l’aiuto di diverse persone*, oggi riesco a fare bene di nuovo ciò che amo e a mantenere viva la mia scuola. Per i medici è una specie di miracolo inatteso, dato che il risultato va molto oltre quello che la medicina prevede sia possibile, per me è il risultato di tanta forza di volontà con altrettanto impegno mentale e dedizione.
Nonostante le tecniche di visualizzazione producano risultati sorprendenti, ricordo che lo scopo di questo Metodo non è terapeutico, ma lo sviluppo del potenziale umano e di capacità specifiche, che vengono poi usate quando meno ce l’aspettiamo.
Dopo decine di migliaia di euro in spese mediche e tanto tempo senza lavorare, fino ad oggi non ho mai ricevuto neanche 1€ dal fondo di garanzia per le vittime della strada, come la legge prevede. Inoltre, l’ATAC, un’azienda di persone etiche e di profondi valori, mi invia una raccomandata per il pagamento del semaforo danneggiato nell’incidente, nonostante nella stessa lettera sia scritto che io passavo con il verde, come raccontano i testimoni.
Desidero raccontare il mio caso pubblicamente per dimostrare unicamente che nella vita nulla è impossibile, perfino le avversità più atroci possono essere superate attraverso la determinazione, il giusto atteggiamento mentale e le azioni mirate per raggiungere il traguardo prestabilito. Rifletti sul mio caso: se ora io sono capace di fare ciò che vedi con un ginocchio schiacciato, anche tu riuscirai a superare qualsiasi ostacolo e a raggiungere tutto ciò che vuoi.
Se vuoi leggere un’articolo uscito sul giornale Il tempo sull’azione vergognosa dell’ATAC clicca su questo link:
IL TEMPO
* Un ringraziamento di cuore ai miei genitori, a Natacha Santos, ai medici del Policlinico, a Paola Filanti, Laura Scorzolini, Federico dell’Anno, Valeria DeVirgiliis e al Maestro De Rose.